Le Prima di intraprendere un viaggio ci sono sempre un sacco di dubbi e domande a cui far fronte, se poi ci sono dei bambi ecco che le questioni si moltiplicano
“Come farò con le sue abitudini dall’altra parte del mondo? Che senso ha farlo viaggiare in quest’età in cui non ricorderà niente?”…
Mettiamo subito in chiaro che niente va forzato quindi se gli adulti – genitori amano viaggiare non devono sentirsi limitati così come le coppie che non amano viaggiare non lo devono fare per forza. Ma la cosa più importante è: i bambini stanno bene quando i genitori sono felici. Poi è anche vero che i bambini sono abitudinari ma, come esseri umani , sono in grado di adattarsi alle diverse situazioni.
Sia quando ero assistente residente, sia in agenzia di viaggi ho spesso sentito questa frase: E’ troppo piccolo e non si ricorderà?
Io credo che ognuno di noi abbia un ricordo cosciente e una memoria interna. Il ricordo cosciente è quello per cui puoi avere l’immagine del posto in cui sei stato come una fotografia; la memoria è il vissuto, gli affetti, uniti a quella situazione. Nessuno di noi ha il ricordo della nostra primissima infanzia ma a memoria sì ed è la parte più formativa per la nostra esistenza. Se stiamo attenti ritroviamo le nostre base, nei sogni e nel pensiero non cosciente.
Perché quindi non osare a viaggiare?
Quando nasce un figlio, gli impegni sono veramente tanti, così le preoccupazioni e il senso di responsabilità. Spesso però si arriva ad una perdita di realizzazione o insoddisfazione personale dovuta anche al fatto organizzativo del viaggio stesso. Chi è abituato a spostarsi e viaggiare singolarmente o in coppia, sa bene che con un bimbo non sarà la stessa cosa. Oltre alle difficoltà materiali nascono quelle emotive. Le domande di solito sono: Reggeranno le ore di viaggio? Saranno a loro agio in una camera che non è la loro? E se mi dice “voglio tornare nella mia casa”?
Ecco questo non è un problema di luoghi è un problema di mentalità e se possibile, bisogna andare al di là delle parole e domandarsi cosa sta succedendo in quel momento.
Esiste un criterio per scegliere il luogo più adatto?
Ogni meta custodisce un tesoro adatto che va scoperto insieme ai propri bambini. Credo anche che, le mete più adatte, quando i bambini sono piccolissimi, sono quelle che più amano i genitori, i bambini stanno bene quando i genitori sono felici. Sicuramente il buonsenso comune e la scelta di percorsi adatti anche ai più piccoli saranno ottimi alleati.
Come farlo appassionare al prossimo viaggio, alla scoperta del “nuovo” e dello “sconosciuto”?
Per i bimbi “più grandi”, in viaggio c’è sempre da imparare come a scuola, grazie al rapporto diretto con la cultura e le persone. A scuola vedi un’immagine, apprendi un contenuto che sono stimolo all’approfondimento. Il viaggio è l’approfondimento.
La scoperta del nuovo deve avvenire quotidianamente, non solo con i viaggi, è la curiosità va alimentata ogni giorno. Compatibilmente all’età, si può coinvolgere il bambino con racconti e libri specifici sul paese da visitare per poi invitarlo a verificare direttamente sul posto. Concludo che il Mondo è bellissimo ma l’Italia è ricca di bellezze naturali, possiede un patrimonio artistico culturale millenario, ed è una carica di folklore che non ha eguali.
I bambini vanno sempre e comunque educati al positivo. Ci sono ladri, ci sono imbroglioni, furbetti ovunque ma soprattutto non bisogna fare di tutta un’erba un fascio. Questo è fondamentale per non creare pensiero negativo e sfiducia in se stessi e nel prossimo. I bambini vanno cresciuti con i piedi per terra, ma senza spegnere sogni e speranze. Loro sanno bene distinguere e scegliere.
questa foto è stata scattata ad agosto 2020. La bimba di spalle è mia figlia Aurora (agosto ’20 – 19 mesi) all’interno del Museo MuMa – Museo del Mare di Milazzo, sito nel Castello di Milazzo, è un viaggio spirituale per riscoprire l’armonia tra uomo e mare attraverso scienza e arte. Non a caso è sito in una location particolare: roccaforte storica e Chiesa ma anche castello. Luogo di protezione, di preghiera, ma con una vista tale da proiettarci tutti all’immediato futuro. Non è il classico Museo del Mare ma un luogo dove la Scienza incontra l’Arte intesa nelle sue sfaccettature più ampie.
La scultura rappresenta il senso alla fiducia. L’ottimismo verso la vita. il bambino alza le braccia verso il genitore, l’adulto esprimendo il suo senso di fiducia, sicuro di essere preso con amore. Quelle mani hanno un potere espressivo e una forte capacità di comunicazione non verbale di esprimere sentimenti, idee, intenzioni. Sono aperte all’accoglienza verso il Mondo. E’ un rischio, una scommessa verso il proprio simile… puoi vincere o perdere…nulla è assicurato ma è pur sempre un’apertura verso il Mondo.